LEGNANO – Iniziamo oggi una nuova rubrica, curata da Carmelo Calabrò, dedicata alla storia del calcio del nostro paese. E quale argomento poteva essere più appropriato se non il primo campionato italiano, disputato in un solo giorno, a Torino l’8 maggio del 1898.
Buona lettura.
Nella primavera del 1898 nella città di Torino si disputò il primo campionato italiano di calcio, un evento durato un solo giorno ma che segnò un esordio straordinario nella storia di questo sport.
Il torneo, organizzato dalla FIF (Federazione Italiana Football), antenata della FIGC, si svolse l’8 maggio 1898 al Velodromo Umberto I di Torino, dedicato all’allora Re d’Italia. Parteciparono quattro squadre: tre torinesi, l’Internazionale Torino, il Football Club Torinese e la Ginnastica Torino) e una ligure, il Genoa Cricket and Football Club.
La formula era semplice: un quadrangolare con semifinali al mattino e finale nel pomeriggio. Alle 9,00 si disputarono le semifinali: l’Internazionale Torino superò il Football Club Torinese 2-1, mentre il Genoa batté la Ginnastica Torino 2-0. Alle 1.:00 si giocò la finale tra il Genoa e l’Internazionale Torino, che si concluse con la vittoria dei liguri per 2-1 ai tempi supplementari, consegnando loro il primo titolo italiano.
A dirigere tutte le partite fu Adolf Jourdan, un giovane appassionato di calcio, trasferitosi a Torino dall’Inghilterra. Jourdan non solo arbitrò le gare, ma fu anche tra i fondatori della FIF, la cui nascita avvenne nel suo negozio di moda torinese.
Al termine della finale, il Genoa, che schierava cinque giocatori inglesi, ricevette la coppa in palio, la Challenge Cup o Coppa d’Onore, donata dal Duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia-Aosta. La coppa sarebbe rimasta definitivamente alla squadra che l’avesse vinta per tre edizioni.
(Tratta da “Corriere dello Sport – La Bicicletta” – 11 maggio 1898
Fondato cinque anni prima, il Genoa Cricket and Football Club conquistò il titolo con entusiasmo e determinazione, ponendo le basi di una lunga tradizione calcistica che lo portò a vincere altri otto scudetti nella sua storia. Il titolo di capocannoniere del torneo fu condiviso tra Edoardo Bosio e Norman Victor Leaver, quest’ultimo un fuoriclasse inglese del Genoa.
Bosio, personaggio carismatico dell’epoca, fu uno dei pionieri del calcio in Italia. Tornato da un viaggio in Inghilterra, portò con sé un pallone di cuoio e coinvolse i dipendenti della sua azienda torinese, dando vita al primo nucleo del Torino FCC.
Il pubblico presente a quel torneo era ridotto e il costo dei biglietti variava dai 25 centesimi per stare a bordo campo a 1 lira per i posti in tribuna. L’incasso totale fu di 197 lire, circa 950 euro odierni. Nonostante il calcio fosse ancora poco popolare in Italia, il torneo rappresentò un momento fondamentale per la diffusione dello sport nel nostro Paese.
Nato a metà Ottocento nei college britannici, il calcio si espanse rapidamente, trasformandosi in un fenomeno globale capace di appassionare milioni di persone in tutto il mondo. E, come si sarebbe visto in seguito, diventando anche “una cosa seria”. A dire il vero, anche troppo…
A cura di Carmelo Calabrò