LEGNANO – In via Pisacane si gioca da oltre un secolo. Dal 1924, lo Stadio Giovanni Mari è la casa della squadra cittadina, quella maglia lilla che ha fatto sognare generazioni di tifosi. Eppure, da un anno l’A.C. Legnano – che in quello stadio ha scritto pagine gloriose del calcio italiano – è di fatto un semplice “ospite pagante‘. Una realtà paradossale, se si considera la storia e il radicamento della società lilla nella vita sportiva legnanese.
A riportare il tema sotto i riflettori è un recente articolo di Sempione News, che parla del futuro della gestione del Mari da parte dell’Academy Legnano, oggi affidataria dell’impianto. Nata dalle ceneri del G.S. Roncalli, l’Academy è diventata un modello di crescita del calcio giovanile, vantando oltre 300 tesserati e quattro squadre nei prossimi campionati regionali 2025/26. Numeri importanti, progetti ambiziosi e una gestione attenta: l’impegno dell’Academy è senza dubbio meritevole.
Ma la domanda resta: che ruolo ha in tutto questo l’A.C. Legnano?
Va ricordato un passaggio fondamentale: lo scorso anno, sotto la presidenza di Enea Benedetto, l’A.C. Legnano non partecipò al bando comunale per la concessione dello stadio Mari, lasciando così campo libero proprio all’Academy, che si aggiudicò la gestione dell’impianto. Una scelta strategica discutibile, che oggi presenta il conto: la squadra principale della città, costretta a pagare per poter usufruire del proprio storico stadio, ha perso ogni potere decisionale sulla struttura che porta il nome dell’indimenticato Presidente Giovanni Mari.
Nel silenzio dell’Amministrazione Comunale, e in attesa di chiarimenti sul contratto in essere con l’Academy, lo scenario resta sospeso. “La situazione attualmente è in stand-by” ha dichiarato il Presidente dell’Academy Alfonso Costantino, lasciando intendere che l’attuale gestione potrebbe anche non proseguire. Qualora non si arrivasse a un’intesa, si aprirebbe un nuovo bando per l’assegnazione dell’impianto.
Un passaggio cruciale, questo, che dovrebbe finalmente mettere al centro l’A.C. Legnano: la squadra simbolo della città non può continuare a vivere una condizione di subaffitto nella sua stessa casa. Rivendicare un ruolo centrale nella gestione dell’impianto dovrebbe essere una priorità per i vertici lilla, in sinergia con il Comune e – perché no – anche con realtà come l’Academy, con cui si potrebbe costruire una collaborazione più equa e strutturata, a beneficio dell’intero movimento calcistico legnanese.
A più di un secolo di quel Legnano-Inter 6-0 che segnò il debutto dei lilla all’allora “Pisacane”, sarebbe auspicabile che il Mari tornasse a essere – non solo simbolicamente – la vera casa dell’A.C. Legnano. Perché la storia non può essere dimenticata. E nemmeno la dignità sportiva.