LEGNANO – C’è un po’ di lilla anche nella nuova Nazionale guidata da Gennaro Gattuso. Il preparatore dei portieri scelto dal nuovo commissario tecnico è infatti Roberto Perrone, ex numero uno del Legnano a inizio anni ’90. Un passato lontano, ma importante, che ha segnato l’inizio di un percorso che lo ha portato fino all’azzurro.
Nato calcisticamente nel vivaio del Torino, Perrone (nella foto in apertura a destra, al fianco del Dott. Branca, medico sociale) ha difeso la porta lilla per due stagioni consecutive in Serie C2, lasciando un buon ricordo tra gli addetti ai lavori e nei cuori dei tifosi più attenti.
Nel campionato 1990/91, chiuso con la salvezza, come vice di Dal Molin collezionò 5 presenze, subendo solo 3 reti. Nella stagione successiva, 1991/92, divenne titolare per buona parte del torneo, totalizzando 19 presenze e 22 gol subiti, dimostrando affidabilità tra i pali in un’annata difficile per la squadra, culminata con la retrocessione nel Campionato Nazionale Dilettanti (l’odierna Serie D).

Perrone (a sinistra) in allenamento con Dal Molin
Prima di giungere nella Città del Carroccio, Roberto Perrone – nato a Pernate (NO) il 6 agosto del 1969, ha indossato le maglie di Sunese, Nuova Alessandria e Lecco in Eccellenza, del Saronno prima in Promozione e poi in C2, della Sanremese in Serie D, oltre a quelle di Novara (in C2), Derthona (in CND) e della Pro Sesto, dove rimase per ben 5 stagioni consecutive.
Dopo l’esperienza a Legnano si aprirono per lui le porte del Torino in Serie B, dove però non collezionò presenze.
Ma è nel ruolo di allenatore dei portieri che ha compiuto il salto: protagonista nel miracolo Carpi con Castori, è diventato uomo fidato di Gattuso al Napoli, poi al Valencia, al Marsiglia, e recentemente all’Hajduk Spalato.
Ora è arrivata la chiamata più importante: preparare i numeri uno della Nazionale italiana, da Donnarumma a Carnesecchi, riportando in alto un reparto che storicamente è simbolo del nostro calcio.
Un traguardo importante, che riempie d’orgoglio anche chi lo ha visto in campo al “Giovanni Mari”, con la maglia lilla sulle spalle e gli occhi già rivolti a un futuro da protagonista.