LEGNANO – Non c’è pace per la (un tempo) gloriosa squadra lilla. Prima il Comune che gli nega lo Stadio “Mari”, casa dei lilla dal 1921, e la relega al Campo dell’Amicizia. Ora anche i Boys Lilla che gli voltano le spalle, disconoscendola come propria squadra.
Un vero capolavoro, quello compiuto dall’A.C. Legnano del Presidente Enea Benedetto, che in soli sei mesi da quando è giunto nella Città del Carroccio è riuscito a cancellare qualcosa come 112 anni di storia lilla.
Una frattura insanabile quella che si è venuta a creare in questi mesi, ma che in verità nasce da lontano, da quando, forse più che per un dispetto che altro, la squadra lilla è stata ceduta a personaggi che fino al giorno prima probabilmente ignoravano l’esistenza di un club il cui blasone meriterebbe ben altra considerazione.
Dopotutto cosa si poteva pensare di ottenere dopo una vergognosa retrocessione, figlia di una campagna acquisti raccogliticcia, di un valzer di panchine indecoroso, di risultati più vicini a quelli di un match di tennis che di un incontro di calcio?
Per non parlare dell’attuale situazione: una rosa piena di ragazzini e di stranieri, mantenuta “segreta” fino non si comprende quando, dirigenti presi qua e là per li stivale, molti dei quali con curriculum che definire imbarazzante è dir poco, un progetto di rilancio finanziario basato su modelli economici alquanto fantasiosi. E qui ci fermiamo, perché il buon gusto ci impone di farlo.
Cosa succederà ora? Impossibile dirlo. Senza stadio, senza tifoseria, senza l’apporto della Città e delle sue istituzioni, questo progetto è probabilmente destinato all’oblio. Ma prima che questo succeda, cosa altro dovranno vedere e sopportare i sempre più eroici quanto sconsolati tifosi di quella che un tempo fu la squadra di Riva, di Palmer, di Cameroni, di Allemandi, di Pulici e di tanti altri campioni che hanno indossato con orgoglio la gloriosa maglia lilla?