Gruppo Storico Legnano: Enea Benedetto ha un progetto serio per il Legnano?

da | Ago 22, 2024

"Oggi qui crescono rimpianto, frustrazione, impotenza mentre una volta nascevano leggende, campioni e stelle", commentano gli storici tifosi lilla

LEGNANO – Dopo i Boys Lilla ed i Fedelissimi, anche il Gruppo Storico Legnano ha fatto sentire la propria voce sull’attuale situazione dell’A.C. Legnano.

Qui nascevano leggende. Qui nascevano campioni, Qui nascevano stelle.
Oggi cresce solo rimpianto, cresce solo frustrazione, cresce solo impotenza.
Rombo di Tuono, l’immenso e inarrivabile Gigi Riva, il più grande attaccante della Nazionale, calcisticamente è cresciuto qui, stagione 1962/63.
Puliciclone, Paolo Pulici, potente centravanti del Torino dell’ultimo scudetto calcisticamente è nato qui, annata 1966/67.
Walter Novellino grintoso numero 9 del Milan della stella è diventato grande qui tra il 1970 e il 1972.
Rombo di Tuono, Puliciclone e Novellino, tanto per dirla con una metafora letteraria, le nostre tre corone in maglia lilla, tutti con la maglia lilla come prima pelle, orgoglio del Legnano, seppur di un tempo passato, ma pur sempre un vanto di cui andar fieri ancora oggi.
Appunto: oggi qui non nascono più campioni, men che meno leggende con l’AC Legnano, sprofondato sempre piu nell’oscuro vortice delle serie calcistiche minori, dilettantistiche, di provincia.
Eppure da Legnano e passata la Serie A, eppure da qui, erano i gloriosi anni del dopoguerra, sono passate la Juventus di Hansen e Praest, l’Inter di Skoglund e Nyers, il Milan di Nordhal e Liedholm. E quel Legnano di Sassi ed Eidefjall al Comunale stagione 1953/54 rese vita dura, pareggiò, uscì a testa alta e frenò quelle tre là, Juventus, Inter e Milan.
AC Legnano non una società qualsiasi, sovrastata nella Lombardia calcistica dagli squadroni come Milan e Inter, dalla realtà Atalanta, da compagini di lungo corso Brescia e Como, non un club disperso sulla cartina geografica del calcio italiano, ma un patrimonio del calcio di casa nostra, seppur di un tempo lontano, ma il tempo non cancella né la storia ne la tradizione, anzi rende storia e tradizione sempre più forti.
Storia, studio del passato, cioè conoscenza. Tradizione, ossia trasmissione della memoria. Storia e tradizione di un club, ma anche di una citta quella del Carroccio storicamente centrale, rimandiamo al Medioevo, se persino la nostra città è cantata nell’Inno di Mameli “Dall’Alpe a Sicilia dovunque è Legnano“.
Come in una celebre trasmissione televisiva, la domanda sorge spontanea dopo questo, seppur esaustivo preambolo. E veniamo all’oggi: i signori Emiliano Montanari ed Enea Benedetto, ultimi Presidenti dell’AC Legnano, conoscono la storia e la tradizione di Legnano e del Legnano? Soprattutto ne rispettano la tradizione e la storia?
I loro curricola parlano chiaro, come certi fatti, nell’amministrazione di precedenti società, sono cronaca.
A Siena Emiliano Montanari ottiene dal Comune la gestione dello Stadio Franchi con l’impegno di riqualificarlo, lavori mai cominciati e successivo fallimento sportivo del Siena. A Legnano le cose non vanno meglio tra mille difficoltà d’iscrizione ai campionati. Il passo successivo di Emiliano Montanari, con la sua Global Service, e l’acquisizione della Victor San Marino. La promessa, a parole, un futuro nel professionismo.
E il Legnano a chi passa? Al signor Enea Benedetto, imprenditore piemontese. Precedente esperienza? Presidente dell’Alessandria, quell’Alessandria che nel 1959 aveva lanciato il Golden boy, Gianni Rivera, a proposito di club storici.
Risultati: penalizzazioni in classifica e cancelli del campo d’allenamento chiusi per inadempienze contrattuali. Inibizione di sei mesi. Da Presidente del Legnano? Retrocessione in Eccellenza.
Presidenze multiple che passano da una poltrona all’altra, con interessi e attività multiple. E il regolamento della Figc che dice? Articolo 7 dello Statuto Federale: “Non sono ammesse partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo, in via diretta o indiretta, in più società del settore professionistico da parte del medesimo soggetto“.
Presidenze che si susseguono con troppa facilità e leggerezza. Ci chiediamo: la Lega Nazionale Dilettanti verifica? Controlla?
Memento: a posilla ricordiamo che la magistratura ha portato a galla intrecci loschi di chi con il calcio non c’entra niente.
Qui ci basterebbe sapere se i signori Montanari e Benedetto hanno avuto ed hanno a cuore il Legnano o i propri interessi? Se conoscono la storia e la tradizione del Legnano? Se sono a conoscenza della passione che si porta dietro questa citta? Se oggi il signor Benedetto ha un progetto serio per il Legnano… perché oggi qui crescono rimpianto, frustrazione, impotenza mentre una volta nascevano leggende, campioni e stelle.

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