Museo Lilla – GIGI RIVA
Introduzione
Parliamo del più forte giocatore che abbia mai vestito la maglie del Legnano e, in assoluto, di uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi del calcio italiano.
Goleador inarrestabile dotato di potenza, fantasia e numeri fuori dal comune, Gigi Riva detiene ancora oggi il record assoluto di segnature con la maglia azzurra della Nazionale A: 35 in 42 incontri. Neppure Meazza e Piola hanno saputo fare di meglio. Con la nazionale di Ferruccio Valcareggi ha vinto un Europeo nel 1968 ed è giunto secondo nel 1970 in Messico dietro al Brasile di Pelé.
Nasce a Leggiuno (VA) il 7 novembre 1944 e tira i prima calci al pallone proprio a Legnano nelle formazioni giovanili.
A diciassette anni esordisce in prima squadra (il 21 ottobre 1962 in Legnano-Ivrea 3-0) segnando subito un gol. Con la maglia lilla rimane solo la stagione 1962-63 durante la quale colleziona 22 presenze e 5 gol.
“Rombo di tuono”, come viene ribattezzato dalla stampa, vince inoltre per tre volte la classifica dei cannonieri della Serie A: nel ’66-67, nel ’68-69 e nel ’69-70.
Tratto da:
C. Fontanelli – G. Zottino
“Un secolo di calcio a Legnano”
Geo Edizioni, Empoli, 2004
“Rombo di tuono”, un’avventura cominciata in lilla
foto tratta da C. Fontanelli-G. Zottino “Un secolo di calcio a Legnano”, Geo Edizioni, Empoli, 2004
foto archivio A.C. Legnano – per gentile concessione della Società
“La maglia color lilla è stata il mio primo grande amore sportivo da ragazzo: non la dimenticherò mai più”.
Gigi Riva a livello mondiale, è il miglior alfiere vivente di quello che può incarnare la storia dell’Ac Legnano 1913: lui l’indimenticabile bomber della nazionale, che si guadagnò con merito l’epiteto di Rombo di Tuono, dalla penna ispirata di Gianni Brera, il principe dei giornalisti sportivi.
Altri tempi in cui nel calcio valeva ancora la poesia del gesto tecnico di un campione, rivissuto poi con toni epici sulla carta stampata. Un sodalizio ideale tra l’atleta ed il mitico giornalista de Il Giorno, che non è stato dimenticato da Gigi, proprio nel momento in cui a Cagliari si è deciso di ritirare per sempre la sua maglia numero 11: “Se ho avuto l’opportunità di diventare qualcuno nel mondo del calcio, il merito è anche di un grande giornalista come Gianni Brera, che non si interessò solamente delle squadre del nord”. Riva è onorato della decisione da parte della Federazione , di far disputare l’amichevole del 9 febbraio contro la Russia, nello stadio del capoluogo sardo, proprio in occasione della sua festa: “E’ una dedica che mi fa sicuramente molto piacere”.
Ma il cuore di Rombo di Tuono continua a battere per la causa lilla: “Sono contento che il Legnano stia disputando un campionato da protagonista nella zona promozione: me ne rallegro sia per l’amico Stefano Di Chiara che per il presidente Antonio Di Bari, che ho avuto modo di conoscere”. Il ricordo del tecnico romano è molto affettuoso: “Come ds, fui io a voler Stefano a Cagliari: lo ho sempre apprezzato come giocatore, dava l’anima, andava oltre ogni limite di generosità fisica, pur di non mollare”.
Una grinta indomita che lo contraddistingue ancor oggi: “Nella marcature a uomo, era una vera garanzia: Stefano non si tirava mai indietro nei duelli. Anche ora che siede in panchina, ha mantenuto la stessa determinazione e serietà, che lo hanno sempre accompagnato durante la carriera”. Legnano poi è una piazza sempre di prestigio: “Da qui sono passati Paolino Pulici, Daniele Fortunato, Davide Fontolan, Marco Simone e tanti altri. Desidero poi ricordare con affetto l’amico Luciano Sassi”. Il consiglio dell’attuale dirigente accompagnatore della nazionale, è poi molto esplicito: “Nel calcio odierno occorre riscoprire l’importanza di tornare a lavorare sui settori giovanili. Legnano per me è stato il trampolino di lancio e verso questa squadra, nutro sempre tanto affetto e simpatia”.
Luca Di Falco
La carriera di Gigi Riva
Nazionale Serie C 1963
Gigi Riva (il primo a destra in piedi) con la maglia della Nazionale di Serie C, prima dell’incontro Italia-Irlanda del Nord 1-0, giocata ad Arezzo il 4 maggio 1963.
[Collezione P. Serreli – Cagliari]
Cagliari – Campionato Serie B 1963/64
Nella foto, tratta dalla rivista “Football”, la formazione del Cagliari posa probabilmente prima dell’incontro Pro Patria-Cagliari.
[Collezione P. Serreli – Cagliari]
Olimpiadi 1964
La foto è tratta da un numero de “Il Calcio e il Ciclismo Illustrato” del 1964.
“Rombo di tuono” è il secondo da destra in piedi.
[Collezione P. Serreli – Cagliari]
Tutte le partite di Gigi Riva in Nazionale
Il Cagliari ritira la maglia n. 11
La consegna della maglia n° 11 del Cagliari in occasione dell’incontro
Italia-Russia 2-0 a Cagliari il 9 febbraio 2005
Calcio, Cagliari: ritirato n.11, Lega assegna il 13 a Sabato
Galliani autorizza deroga al regolamento in onore Gigi Riva
(ANSAweb) – MILANO, 13 Gennaio 2005 – Preso atto della intenzione del Cagliari di ritirare la maglia n. 11, consegnata a Gigi Riva come segno di riconoscenza per la sua lunga militanza in rossoblu’, la Lega calcio ha provveduto ad assegnare una nuova numerazione ufficiale a Rocco Sabato. All’inizio della stagione il giocatore aveva indossato la maglia col numero del popolare ‘rombo di tuono’, adesso avra’ il n. 13. Il presidente Adriano Galliani ‘considerata la rilevanza dell’iniziativa prospettata dal Cagliari’ ha oggi autorizzato ‘in via del tutto eccezionale e in deroga al regolamento sulle divise di gioco’, la variazione nella numerazione ufficiale. La maglia del Cagliari col numero 11 e’ dunque da oggi ufficialmente quella di Gigi Riva.
Gigi Riva inserito nella Treccani
Calcio: Gigi Riva finisce nell’enciclopedia Treccani
Nell’enciclopedia Treccani una biografia dedicata a Gigi Riva
(Adnkronos) – Roma, 9 febbraio 2005 – ”È stato il più forte attaccante italiano del dopoguerra e sicuramente uno dei più forti di tutti i tempi”. Con queste parole si apre la biografia dedicata a Gigi Riva, curata da Marino Bartoletti, inserita nel volume Calcio della Enciclopedia dello Sport edita dall’Istituto Treccani: si tratta di un ulteriore riconoscimento a un grande campione in onore del quale oggi il Cagliari, la sua società di appartenenza, ritirerà la maglia numero 11.
Ribattezzato con efficacia dal grande giornalista sportivo Gianni Brera ”rombo di tuono” proprio per sottolinearne le devastanti capacità agonistiche, Gigi Riva trovò in Sardegna l’habitat ideale per vivere al meglio la sua riservatezza, il suo disinteresse per i clamori e per gli effetti distorti della popolarità. ”Fortissimo di testa – continua Bartoletti nella voce scritta per la Treccani – calciava praticamente solo con il piede sinistro, ma con quello, al volo, da fermo o in acrobazia, ha segnato gol che sono passati alla storia del calcio italiano”.
Quando Gigi Riva portò la Fiaccola Olimpica
Gigi Riva Team Manager della Nazionale al Mondiale 2006
Gigi Riva vice-commissario della Federcalcio
Gigi Riva è il nuovo vice di Pancalli
(AGM-DS) – Roma, 21 settembre 2006 – La Giunta del Coni ha nominato Gigi Riva vice-commissario della Federcalcio: sarà responsabile delle squadre Nazionali. La scelta arriva giovedì mattina immediatamente dopo la nomina di Luca Pancalli, vice-presidente del Coni e presidente del Comitato Paralimpico, come nuovo commissario della FI.G.C..
Luigi ‘Gigi’ Riva, 61enne di Leggiuno (Varese), ebbe una carriera sfolgorante da giocatore con la maglia del Cagliari (Campione d’Italia 1969/70 e 3 volte miglior marcatore del torneo) e della Nazionale (Campione d’Europa 1968). Ritiratosi nel 1976, Riva è stato poi presidente del Cagliari. Dal 1990 l’approdo nello staff della Nazionale maggiore, con il ruolo di dirigente accompagnatore. Al momento ricopriva il ruolo di team manager della Nazionale maggiore.
Intervista a Gigi Riva
Gli speciali di Statistiche lilla
Venerdì 20 aprile 2007, il campanile della Basilica di San Magno batte dodici rintocchi. Un signore vestito elegantemente in nero attraversa la piazza parlando al telefono. Ha un viso familiare, avvicinandoci sentiamo la sua voce mentre saluta il suo interlocutore chiudendo la chiamata e la troviamo inconfondibile: è Gigi Riva, il mitico “Rombo di tuono”.
Siamo praticamente faccia a faccia e non possiamo certo farci sfuggire l’occasione di scambiare due chiacchiere con lui, nella sua Legnano.
Ci presentiamo, parliamo del nostro sito e della sezione speciale dedicata interamente alle sue gesta calcistiche e subito Riva con grande disponibilità ci parla di quel suo esordio calcistico con la maglia lilla, nell’ormai lontano campionato di serie C 1962/63.
“Di quell’anno ricordo tutto, ogni partita, ogni momento, ogni particolare. L’emozione del mio esordio, il mio primo gol, tutto quanto. Magari di certe partite con la Nazionale ho dei ricordi sfuocati, ma di quel mio primo campionato con la maglia del Legnano non ho dimenticato nulla.”
Quello che ci dice da legnanesi ci inorgoglisce non poco…
“In tanti anni passati nel mondo del calcio posso dire di non aver più ritrovato quell’atmosfera, quel modo genuino e spontaneo di vivere questo sport che c’era allora. Un calcio d’altri tempi, che oggi non esiste più. Ricordo che quell’anno riuscimmo a vincere entrambi i derby con il Varese [N.d.R. – la Pro Patria allora era ancora tra i cadetti] e questa cosa ci fece diventare degli eroi. Quando giravi per strada la gente si congratulava con te, era bellissimo”.
A dire il vero, ancora oggi la gente lo ferma per strada, qui a Legnano. Mentre parliamo si avvicina un signore in bicicletta che si ferma, gli stringe la mano dicendo: “Io l’ho vista giocare…”. Ancora tanto affetto, dopo tanti anni, segno che i legnanesi non si sono certo dimenticati di lei.
“Anche allora tutti mi manifestarono un grande affetto. Io ero giovanissimo, avevo solo 16 anni, ero praticamente il cucciolo della squadra, tra l’altro ero magrissimo, mingherlino. Ricordo ancora con immenso piacere Luciano Sassi e tutti gli altri miei compagni di allora, i dirigenti, il pubblico, il calore della città, un ambiente davvero meraviglioso. Il calcio allora era vissuto come un divertimento, una passione, non era ancora business come oggi. Allora quando un giocatore finiva la sua carriera doveva pensare di trovare un lavoro per campare, oggi l’unica preoccupazione che hanno i giocatori è di come investire i loro soldi.”
Pensare che con lo stipendio di un anno di un giocatore di serie A si potrebbe tranquillamente comprare una squadra come il Legnano, in effetti fa una certa impressione.
“Devo dire la verità: da quando mi occupo delle squadre nazionali, quando mi capita di seguire quelle giovanili, l’Under 16 o l’Under 20, ritrovo ancora quel modo di vivere il calcio, quella passione, quella voglia di giocare soprattutto per divertirsi che mi ricorda tantissimo quella del Legnano di allora. Seguire la nazionale maggiore certe volte è incredibile, non fai in tempo ad arrivare al ritiro che subito ti vedi circondato da decine e decine di giornalisti che ti chiedono di tutto, ti fanno mille domande, propongono mille formazioni. Questo con le giovanili non succede e l’ambiente ne risente sicuramente in modo positivo.”
A proposito di nazionale, come ricorda l’esperienza del mondiale della scorsa estate?
“Siamo partiti tra le critiche e le polemiche su Calciopoli, è stato davvero difficile. C’era molta pressione nei nostri confronti, nei confronti dei giocatori e nei confronti di Lippi. Per fortuna siamo partiti per il ritiro in Svizzera e questo ci ha permesso di restare un pò più isolati, cosa che ci ha permesso di fare davvero gruppo. Devo dire che tutti i ragazzi hanno reagito benissimo alle difficoltà, tutti quanti hanno saputo accettare le scelte tecniche, chi ha dovuto sedere in panchina lo ha fatto accettando di buon grado la cosa, senza fare polemiche. Questa cosa è stata certamente importante, ha permesso alla squadra di avere quella tranquillità che certamente ha contribuito alla vittoria finale. La squadra è stata davvero eccezionale, un grande gruppo.”
Torniamo al Legnano: ha avuto occasione di vederlo quest’anno, nelle due dirette TV?
“Purtroppo no, perchè in tutte due le occasioni avevo degli impegni che mi hanno impedito di vederle. Però mi tengo sempre informato sui risultati. Quest’anno la squadra sta andando davvero bene, mi auguro che il Legnano riesca a centrale l’obbiettivo della promozione, sarebbe davvero meritato.”
Gianfranco Zottino – www.statistichelilla.it