Dalla D… al déjà-vu: cronaca social di un salto mai fatto

da | Mag 14, 2025

Nava chiude il capitolo Serie D, ma resta l’impressione che l’unico sprint riuscito sia stato quello della tastiera

LEGNANO – Era già tutto pronto: il post motivazionale con emoji assortite, il countdown burocratico, la suspense da legal-thriller con “avvocati on fire”. Ci aspettavamo il finale da film: la promozione a tavolino, magari con una diretta Instagram davanti alla sede della Lega. E invece no. Fine dei giochi. La Serie D resterà un sogno d’estate, raccontato con più filtri che punti in classifica.

Il Direttore Generale Roberto Nava, social media manager di sé stesso e voce narrante del Legnano Calcio, ha messo il punto. Un post amaro, condito da parole altisonanti: “pretese inaccettabili”, “persone che vogliono comandare in casa d’altri”, “fusioni con nomi assurdi” – roba che neanche nei peggiori incubi di un tifoso lilla cresciuto a pane e Gigi Riva.

Ma ci sia concesso un sorriso. Perché solo pochi giorni fa, la maglia ideata dal supertifoso Giuseppe Calini andava “benissimo” per la Serie D , gli emoji volavano come coriandoli al carnevale di Ivrea, e tutto sembrava a portata di PEC. Ora invece, Nava chiude il sipario con un più sobrio “era doveroso provare”. Sì, certo. Come no. Anche noi proviamo a vincere l’Eurojackpot ogni settimana, ma mica lo raccontiamo su Facebook.

Sia chiaro: il D.G. ci mette faccia, tastiera e cuore. Ma forse sarebbe il caso, ogni tanto, di mettere anche un po’ di silenzio, lavorare sotto traccia e poi stupire con i fatti. Perché a forza di proclami, il rischio è che la gente si affezioni più alle puntate della telenovela social che alla squadra vera.

Ora, dice Nava, “chi rimarrà ascolterà il parere della gente”. Benissimo. Allora si cominci da questo: la gente, oltre alla maglia sudata, vuole anche chiarezza, progetto, e magari un pizzico di umiltà. Perché il blasone non basta. Perché Legnano è storia, è vero, ma senza risultati sul campo resta solo una bella favola da raccontare nei post nostalgici.

Quindi caro Legnano, niente scorciatoie: testa bassa e pedalare. E magari meno emoji e più emozioni. Sul campo, possibilmente.

 

Roberto Nava

Prima…

 

Roberto Nava

… e dopo

 

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